L’aria viene aspirata e filtrata
dal filtro posto sulla condotta di aspirazione, è molto importante il
filtraggio perché eventuali polveri danneggerebbero di sicuro sia le valvole
che i cilindri. L’aria verrà aspirata dal pistone di 1° stadio, quello con
alesaggio maggiore. Successivamente durante la corsa verso il PMS l’aria verrà
compressa e inviata nel refrigerante di primo stadio grazie all’unica via di
uscita consentita dalla valvola di mandata.
All’uscita del refrigerante di
primo stadio l’aria viene aspirata in pressione dal pistone con alesaggio
inferiore di 1° stadio grazie alla valvola di aspirazione che ne permette
l’ingresso in un solo senso. Il pistone di 1° stadio durante la corsa verso il
PMS innalzerà la pressione fino ad uscire da cilindro grazie alla valvola di
mandata che permetterà il suo ingresso al refrigerante di secondo stadio e la
corsa verso il serbatoio di stoccaggio.
Punto cruciale di questa tipologia
di compressori sono i cuscinetti del manovellismo in quanto sottoposti a sforzi
notevoli e non periodici dovuti alla fase compressione specie sul lato del 2°
stadio. Anche la lubrificazione del cilindro è importante però comporta
l’inquinamento dell’aria in uscita dal compressore che deve essere filtrata da
un sistema che permette la separazione sia del lubrificante che della condensa
contenuta grazie ai due raffreddatori presenti sul compressore. In un
compressore alternativo sarà presente quindi una pompa trainata con relativo
filtro e manometro. L’olio serve anche da raffreddamento, però su compressori
di grossa portata il raffreddamento è assicurato dalla circolazione di acqua
dolce che oltre a raffreddare l’aria raffredda anche i cilindri con la stessa
metodologia di un grosso motore a combustione interna.
COMPRESSORE ARIA ALTERNATIVO A
DOPPIO EFFETTO
Sono
quelli nei quali la compressione ha luogo in entrambe le corse che effettua in
un giro.
COMPRESSORE ARIA ALTERNATIVO A
MEMBRANA
Nei compressori a membrana si usa
un cilindro con una membrana elastica al posto del pistone. Sono impiegati per
piccole portate. Per la sua costruzione, l'aria compressa risulta priva di
olio, pertanto è utilizzato nell'industria alimentare, farmaceutica e chimica.
Un diaframma in materiale plastico extraduro aspira e comprime aria filtrata
dall’esterno. L’aria è priva di qualsiasi sostanza che potrebbe inquinarla e
quindi questa tipologia di compressori è molto usata in rami dove è prevista la
purezza dell’aria come nei laboratori
odontoiatri. A bordo trovano applicazione in piccole automazioni dove è
prevista la purezza dell’aria.
COMPRESSORE ARIA ROTATIVO A PALETTE
L’aria viene aspirata attraverso un
filtro di aspirazione e, passando in una valvola di aspirazione, entra nelle
camere di compressione detta gruppo pompante. Il gruppo pompante è costituito
da due componenti principali: il rotore e lo statore. Il rotore è montato
eccentricamente rispetto allo statore (cioè l'involucro in ghisa melanitica che
contiene il rotore), ed è munito di scanalature longitudinali. Lo statore,
alimentato dal motore, ruota sul proprio asse sui cui sono montate delle
palette innestate sulle scanalature.
La forza centrifuga permette alle
palette di scivolare sulle scanalature del rotore ed uscire all'esterno fino a
raggiungere lo statore.
Questo tipo di movimento meccanico
provoca la pressione di tipo volumetrica, secondo il principio di riduzione di
volume che si crea durante la rotazione nello statore tra rotore e palette. Un efficiente sistema di iniezione
dell'olio garantisce la tenuta tra le parti in movimento, il raffreddamento e
la lubrificazione del compressore.
Una pellicola di olio sulla
superficie interna dello statore (e sulle bronzine) impedisce il contatto
diretto tra le parti in movimento: in questo caso si può affermare che il
compressore "galleggi nell'olio". La miscela di aria compressa e
olio, passando attraverso varie fasi di separazione, meccaniche e a
coalescenza, viene depurata fino ad un contenuto d’olio nell’aria inferiore a 5
ppm
(parti per milione). Tramite una valvola di ritorno olio
il compressore riutilizza l'olio separato dall'aria per raffreddare i
componenti della macchina e ritornare nella camera olio.
COMPRESSORE ARIA ROTATIVO AD ANELLO
LIQUIDO
In uno statore di forma ellittica è
montato un rotore con palette fisse che trascina in rotazione un liquido (in
genere acqua) e lo proietta per forza centrifuga contro la parete dello
statore, dando forma ad un vero e proprio anello rotante.
Poiché lo statore ha forma
ellittica, il liquido assume un movimento tale da variare periodicamente il
volume del vano compreso fra paletta e paletta, comprimendo l'aria in esso
contenuta.
La distribuzione avviene attraverso
luci previste nelle testate dello statore oppure in cavità praticate
nell'albero del rotore: l'aria affluisce fra le palette, viene compressa e
quindi espulsa quando il rotore nella sua rotazione supera la zona di compressione.
Per ogni giro del rotore si ottengono due cicli di compressione.
L'aria da comprimere viene a
diretto contatto con il liquido contenuto nella macchina e poiché la velocità
di rotazione è relativamente alta, una certa quantità di liquido si mescola
inevitabilmente con l'aria compressa. Pertanto il compressore deve essere
munito di un filtro separatore sul lato mandata e di un dispositivo per
mantenere costante il livello del liquido nella camera di compressione.
La regolazione è sovente ottenuta
per laminazione all'aspirazione, eventualmente accoppiata con un reflusso tra
mandata e aspirazione.
COMPRESSORE ARIA ROTATIVO A LOBI
Il compressore Roots detto anche
soffiante, consiste in uno statore in cui sono alloggiati due rotori
controrotanti, dotati di due e tre lobi ciascuno. In tal caso l'aria è spinta
dai lobi verso la mandata dove subisce un repentino aumento di pressione. In
altre parole la compressione non avviene grazie a una progressiva riduzione del
volume prima del collegamento con i condotti di mandata, ma per reflusso
dell'aria del compressore, con risultati di rendimento molto modesti. Le
soffianti Roots non sono utilizzabili per pressioni di esercizio elevate. (il
limite si aggira intorno a 1 bar nei tipi monostadio e a 2,5 bar nei tipi a due
stadi). Il movimento dei due rotori è sincronizzato per mezzo di ingranaggi in
modo da non avere contatto tra i rotori o tra i rotori e la carcassa. Queste
parti pertanto non richiedono lubrificazione e di conseguenza, in analogia ai
compressori a viti, l'aria compressa è priva d'olio. I compressori Roots sono
in genere raffreddati ad aria.
COMPRESSORE ARIA ROTATIVO
CENTRIFUGO ASSIALE
La loro architettura costruttiva
comporta una serie di corone di palettature ruotanti, opportunamente profilate,
intervallate da un’altra serie di corone di palette fisse. L’insieme di una
corona di palette ruotanti, detta girante, e di una corona di palette fisse
consecutiva, detta diffusore costituisce uno stadio o elemento del compressore.
I condotti rotorici e statorici sono entrambi divergenti. Il rotore girando
cede energia all’aria, aumentando notevolmente l’energia cinetica. Essendo i
condotti della girante divergenti, l’energia cinetica associata alla velocità
relativa diminuisce e si trasforma in energia di pressione. Lo statore, posto
subito dopo il rotore, converte una parte della energia cinetica assoluta in
energia di pressione in quanto i condotti sono divergenti.
COMPRESSORE ARIA ROTATIVO A VITE
Sono
i compressori più utilizzati a bordo per i circuiti di bassa pressione (8 bar).
Sono compressori con alte portate di aria, velocissimi nella messa in servizio,
sono raffreddati sia ad aria ambiente che ad acqua dolce. Il principio di
funzionamento è simile a quello a palette con la differenza che il rotore qui è
formato da due vitoni elicoidali. Il cuore di questo compressore è il filtro
disoleatore ovvero il filtro che ha il compito di separare l’olio dall’aria. Sono normalmente utilizzati come
compressori stazionari con portate da meno di 2,5 a 85 m3/min ad una pressione fino a 10 bar
(monostadio) a circa 28 bar (bistadio). Il compressore trova largo impiego nel
campo dell'aria compressa a bassa pressione servizio automatismi e scafo,
usualmente trainato da motore elettrico.
Come detto la macchina monostadio
consiste di due rotori che ruotano in una cassa con due cilindri che si
intersecano. Il rotore principale ha dei lobi che ingranano con le gole del
rotore secondario. Molte macchine hanno 4 lobi sul rotore principale e 6 lobi
sul rotore secondario. Un albero sul rotore primario serve all’accoppiamento di
un motore elettrico o un motore diesel. Il rotore secondario viene condotto dal
rotore principale, senza che vi sia contatto fra le due parti metalliche grazie
al film d’olio fornito dall’iniezione d’olio. In alcuni
casi, il rotore secondario è trascinato da una coppia di ingranaggi elicoidali
che tengono i due rotori sincronizzati senza contatto. La cassa nella quale
ruotano i due rotori ha un’apertura per il passaggio dell’aria aspirata ed un
passaggio per lo scarico e punti per l’iniezione d’olio. I rotori sono
sostenuti da cuscinetti a strisciamento alle due estremità. Un’estremità, oltre
a sopportare i carichi radiali, impedisce il movimento assiale. Il
cuscinetto all’altra estremità è libero in modo da permettere un’espansione termica. In quasi tutte le macchine la bocca
d’aspirazione è situata sulla parte superiore del cilindro dal lato
accoppiamento. La bocca di mandata è situata sulla parte inferiore e sul lato
opposto. All’estremità della bocca di aspirazione, l’aria è aspirata fra il
lobo del rotore principale e la gola del rotore secondario. Come
viene
superata la bocca di aspirazione, l’aria è intrappolata fra i due rotori e le
pareti del cilindro. Proseguendo la rotazione si riduce il volume e pertanto
cresce la pressione e l’aria viene spinta verso la bocca di scarico. Come i rotori passano davanti alla
bocca di scarico sia l’aria compressa che l’olio vengono espulsi.
Questo ciclo, naturalmente, avviene
anche per tutti gli altri lobi e gole..
Il diagramma pressione-volume di un
compressore a vite è simile a quello degli altri tipi di compressori
volumetrici. L’effettivo ciclo di compressione è molto prossimo a quello di una
trasformazione isoterma a causa della refrigerazione dovuta all’iniezione
d’olio. L’efficienza generale di tale tipo di
compressore dipende essenzialmente dal gioco fra i rotori.
Molte macchine sono progettate per
una pressione relativa di
mandata di 7 bar. Come abbiamo già visto se
si lavora a pressioni più basse (es. 6 bar) o più alte (es. 8,5 bar) vi è una
piccola perdita di rendimento.
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